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10 COSE CHE NON SAPEVATE SU MUSSOLINI

Fu PACIFISTA e odiava la pennichella. Suonava il VIOLINO ed era SUPERSTIZIOSO. Ecco qualche aspetto meno NOTO della vita del duce.

Parte XI

Abbasso il pisolino

Non solo non sopportava di fare la pennichella dopo mangiato, ma costringeva i suoi ospiti a discutere di affari in piena digestione.

Pausa pranzo
Sarebbe toccato anche al suo alleato Adolf Hitler, che un giorno pare sia stato accompagnato (col boccone a metà) in un boschetto fuori Venezia per colloqui riservati. A dirgli di no fu invece il primo ministro britannico Neville Chamberlain che, dopo un pranzo di lavoro, chiese di poter fare un riposino. Al duce non restò che assecondarlo.

2 – Arrestato per pacifismo

“Abbasso la guerra: così titolava nell’agosto del 1914 il quotidiano Avanti! diretto da Benito Mussolini. Era appena scoppiata la Prima guerra mondiale e il messaggio pacifista arrivava dall’uomo che solo qualche mese dopo avrebbe fatto dell’interventismo militare la sua bandiera.

Ribelle
Nel 1902 Mussolini era fuggito in Svizzera per evitare la leva. E nove anni dopo fu condannato a un anno di reclusione per aver partecipato alle proteste contro la spedizione militare italiana in Libia.

3 – In barba al poliziotto

Il barbiere di Mussolini era un poliziotto. O meglio, un ex poliziotto che si occupava quotidianamente della toilette del duce e che era inquadrato nella “presidenziale”, la scorta personale di Mussolini che lo accompagnava in ogni spostamento, con quattro motociclisti.

Protetto
Il duce non lasciò mai al caso la gestione della sua sicurezza. Si diceva che anche i contadini, i muratori, i bagnanti e i minatori con cui si faceva fotografare per la propaganda fossero in realtà poliziotti. E si malignava che persino le donne con cui danzava alle sagre fossero agenti travestiti.

4 – Che musica!

Mussolini suonava il violino e anche discretamente. Per la musica in generale ebbe una grande passione, tanto che la usò per la macchina del consenso. Per cementare l’identità culturale del Paese promosse festival musicali, riformò i conservatori e introdusse l’insegnamento della musica nelle scuole.

Giri di valzer
Le canzonette, invece, non le amava. L’unica che Mussolini cantava era l’inno fascista Giovinezza. Adorava invece il ballo (valzer e polche).

5 – E ora, tutti a destra

Il 23 dicembre 1923 Mussolini sottopose alla firma del re un decreto che imponeva all’Italia la guida a destra per automobili e mezzi pubblici. Una rivoluzione, visto che fino ad allora ogni provincia era stata libera di usare un proprio codice della strada (e il proprio senso di marcia). Il che creava non pochi incidenti sulle strade italiane.

Intransigente
Mussolini del resto adorava la velocità ma non ammetteva infrazioni: pare che si segnasse le targhe delle auto indisciplinate per passarle poi ai vigili.

6 – Poliglotta mancato

Mussolini fu cresciuto a pane e dialetto romagnolo ma ebbe una gran curiosità per le lingue straniere: durante la sua fuga in Svizzera del 1902 (v. punto 2) imparò il francese e il tedesco. Preso il potere, seguì qualche ripetizione di inglese e pretese di comunicare coi suoi colleghi senza l’aiuto di un interprete.

Incompreso
Si applicò particolarmente al tedesco: due o tre volte la settimana riceveva a Palazzo Venezia un insegnante madrelingua, ma la sua pronuncia rimase pessima.

7 – Hitler? Un pazzo scatenato

Nell’aprile del 1929 Adolf Hitler, allora soltanto leader di un piccolo partito bavarese di estrema destra, chiese a Mussolini (già stabilmente insediato a Palazzo Venezia) una foto con dedica. L’ammirazione di Hitler sfiorava l’idolatria, ma la richiesta fu respinta.

Fermatelo!
Il duce provò poca simpatia per il tedesco anche dopo che si incontrarono per la prima volta (nel ’34, quando Hitler era cancelliere del Reich). E quando Hitler minacciò di annettere l’Austria, Mussolini gli diede del pazzo. L’annessione fu così rimandata, ma solo di qualche anno.

8 – Prima la salute!

L’unica sigaretta la chiese durante una partita di calcio tra Inghilterra e Italia: per il resto Mussolini non fumò mai, né fece uso di cocaina o stupefacenti.Visto che soffriva di ulcera gastrica, i dottori gli proibirono anche il suo adorato caffè.

A dieta stretta
Faceva uso di Magnesia San Pellegrino come anti-acido e di pastiglie Valda per la gola. Beveva camomilla e amava le spremute d’arancia ghiacciate. Ma non cedeva nemmeno davanti a una tazza di tè e a un bicchierino di superalcolico.

9 – La donna scacciaguai

Mussolini partiva solo di martedì e di venerdì, contrariamente a quanto vorrebbe la scaramanzia. Eppure, anche se lo nascondeva, era superstizioso. Credeva nel malocchio e disse: “Temo più uno iettatore che un antifascista”.

Talismani
Era comunque convinto di portare egli stesso fortuna. E chiamava “mascottina” la sua amante Claretta Petacci, che considerava uno dei suoi “amuleti” (evitava però di portare con sé oggetti antimalocchio per non apparire debole).

10 – L’ombrello? No, grazie

Il duce non usava mai l’ombrello perché, diceva, “è un cimelio borghese, è l’arma dei soldati del papa. Un popolo che porta l’ombrello non può fondare un impero”. E non fu l’unica eccentricità in fatto di accessori: Mussolini usava cappelli di ogni foggia (ma prediligeva una bombetta color fumo di Londra).

Figurino
Nel febbraio del 1923 un ufficiale gli regalò una giubba degli arditi (un reparto d’élite) con i gradi da caporale: il futuro dittatore si accorse che le divise lo slanciavano e cominciò a indossare pantaloni e stivali da cavallerizzo.

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