
8 PROBLEMI PIÙ COMUNI NEI GATTI: ECCO COME AIUTARLI
Una piccola e comoda guida ci aiuterà ad affrontare le difficoltà più “preoccupanti”
Esattamente come con i bambini, accade che i nostri amici a quattro zampe possano assumere comportamenti da correggere. Di certo non lo fanno con l’intento di nuocerci, semplicemente i loro istinti e le loro abitudini, talvolta, non sono in perfetta sintonia con i nostri. Oppure ancora la vita in appartamento causa loro piccole forme di malessere. Non sempre si tratta di cose gravi, spesso però l’armonia familiare ne rimane turbata e, non secondariamente, dispiace che il piccolo amico a quattro zampe stia cercando di comunicarci qualcosa che per noi non è facile da comprendere, interpretare e gestire. Tra i più comuni ci sono i bisogni fuori luogo, l’insicurezza, l’aggressività o l’incapacità di accettare una persona a noi cara. Ecco qualche consiglio.
1- SI FA LE UNGHIE SUL DIVANO? Il tiragraffi avrà la meglio
“Farsi le unghie” ha un importante significato nell’ambito della comunicazione felina. Si tratta, infatti, di una marcatura visiva e olfattiva. Sotto il profilo della comunicazione visiva, il gatto graffia un oggetto orizzontalmente o verticalmente e lo segna in modo piuttosto evidente. Così facendo rende visibile ad altri gatti la sua presenza nel territorio e lascia, attraverso i graffi, un segnale a lungo termine. Non è certo facile distogliere il micio da un posto proibito a favore di uno permesso. La forza dell’abitudine e l’odore lo attirano continuamente al vecchio. La gamba del tavolo perderà quindi ogni attrattiva solo se ci si avvolgerà attorno un foglio di plastica con le bolle o un pezzo di stoffa: i gatti non amano nessuno dei due perché gli artigli rischiano di rimanerci impigliati. Va bene anche il nastro biadesivo, perché ai gatti non piace neanche tutto ciò che è appiccicoso, oppure possiamo strofinare una scorza di limone che ha funzione repellente. Il micio andrà da solo verso il tiragraffi.
2-NOTTI E ALBA SENZA PACE? Si tratta di educarlo a orari più consoni e anche di farlo sfogare
Di rado i gatti dormono per tutta la notte, preferendo alternare periodi di sonno a brevi giri di perlustrazione nel territorio, che sia in casa o nel giardino. Purtroppo i mici d’appartamento sono spesso così poco impegnati durante il giorno che di notte devono soddisfare il bisogno di muoversi scorrazzando per casa o arrampicandosi da qualche parte. Che fare? Facciamogli fare una buona oretta di corse sfrenate prima di andare a dormire, in aggiunta al tempo dedicato normalmente ai giochi. Facciamolo saltare all’impazzata oppure correre dietro un topolino giocattolo trascinato in giro per una stanza. L’attività fisica gli garantirà una lunga nottata di buon sonno… Se invece miagola al mattino per farci alzare e dargli la pappa, armiamoci di pazienza e tenacia per smontare una strategia felina che finora ha funzionato alla grande. Ignoriamo i suoi miagolii finché non la smette. E solo in quel momento, prima che si rimetta a distruggerci i nervi, alziamoci. Di giorno in giorno, proviamo ad allungare gradualmente l’intervallo fra il momento in cui il micio si azzittisce e quello in cui ci alziamo dal letto: in questo modo capirà che solo aspettare con calma gli frutterà il risultato voluto. Ma è essenziale la coerenza: al nostro primo cedimento, tutto il processo di apprendimento così faticosamente portato avanti si annullerà.
3- LA GELOSIA: Serve attenzione per rilassarlo
Da quando abbiamo un secondo micio il nostro primo gatto è aggressivo, non tanto contro il nuovo arrivato ma in generale? I mici reagiscono spesso con gelosia quando perdono o credono di perdere l’attenzione e le cure del padrone e collegano la cosa al nuovo gatto. Di solito, più il legame con il padrone è stretto, più la reazione è violenta. A seconda del carattere, la gelosia può manifestarsi con un comportamento aggressivo oppure depressivo. Altre reazioni frequenti all’arrivo di un compagno indesiderato sono la sporcizia, le fughe e il rifiuto del cibo. La cosa essenziale è che per il micio di casa tutto resti il più possibile invariato, che il ritmo e i riti giornalieri siano rispettati e che continui a ricevere da tutta la famiglia Da quando abbiamo un secondo micio il nostro primo gatto è aggressivo, non tanto contro il nuovo arrivato ma in generale? I mici reagiscono spesso con gelosia quando perdono o credono di perdere l’attenzione e le cure del padrone e collegano la cosa al nuovo gatto. Di solito, più il legame con il padrone è stretto, più la reazione è violenta. A seconda del carattere, la gelosia può manifestarsi con un comportamento aggressivo oppure depressivo. Altre reazioni frequenti all’arrivo di un compagno indesiderato sono la sporcizia, le fughe le stesse attenzioni. Soprattutto in presenza del nuovo gatto, occupatevi con particolare affetto del primo: imparerà a mettere in relazione il nuovo arrivato con cose positive.
4- PICCOLI ATTACCHI: In genere è questione di scarsa attività
Il nostro piccolo amico usa i denti sulle nostre braccia o sulle nostre caviglie? Niente paura: i mici che vivono con noi in appartamento spesso non riescono a scaricare quanto basta i loro istinti di caccia, così cercano di sfogarsi con quello che hanno a disposizione e a volte lo fanno con noi. Anche se nel farlo provocano graffi o morsi, la loro non è vera aggressività ostile. Gli psicologi degli animali parlano appunto di “finta aggressività”: proviamo a dargli qualche topino giocattolo, un tiragraffi e a farlo giocare con noi, migliorerà. Anche dargli una compagnia felina può essere molto utile e risolutivo. Consideriamo anche che se il gatto viene toccato sulla pancia, i movimenti di lotta sono istintivi. Questo vale soprattutto se da cucciolo il micio era autorizzato a lottare per gioco con la nostra mano, il che è uno dei motivi per cui bisognerebbe evitare questi giochi con i gattini. Non appena l’animale tenta di morderci, interrompiamo immediatamente coccole e carezze. In questo modo lui imparerà che i suoi attacchi sono controproducenti e, gradualmente, li eviterà.
5- ANTIPATIE FELINE: A volte serve tempo, altre volte invece…
Abbiamo preso un secondo gatto per fare compagnia alla nostra micia, ma lei lo aggredisce di continuo? Niente di più comune. I mici sono abitudinari e molto possessivi nei nostri confronti e nei confronti della loro casa. Inoltre, sono imprevedibili e può capitare che al principio non si creino le affinità desiderate. Alcuni sviluppano una forte repulsione nei confronti di un altro gatto specifico, altri hanno solo bisogno di abituarsi gradualmente. Nel secondo caso, teniamoli inizialmente un po’ separati, se ci riusciamo, o stiamo attenti a rassicurare quello dei due che si mostra “dominante”. Facciamoli giocare nella stessa stanza ma senza imporgli il contatto, in modo che si abituino alla presenza reciproca ma senza scontrarsi di continuo. Assicuriamoci di non fare differenze nei tempi e nella quantità della pappa e di non manifestarci tesi nei comportamenti. Se però gli attacchi non cessano e peggiorano, l’unica cosa da fare è separare i due animali e lasciare che il primo micio viva tranquillamente da solo.
6- BISOGNI “FUORILUOGO”: Tante le cause possibili, serve riflettere per capire
Se il gatto, animale educato e pulito per natura, mostra comportamenti strani che riguardano i bisognini, spesso sta cercando di comunicarci qualcosa: un malessere, una gelosia, una preoccupazione. A volte, quando un gattino piccolo arriva a casa nostra, è sufficiente mostrargli una volta dove si trova la lettiera per non avere problemi. Talvolta però qualche ostacolo interrompe il meccanismo perfetto. Questo avviene perché l’urina per i nostri compagni di vita è anche uno strumento di comunicazione. Qualcosa li preoccupa: avvenimenti che hanno interrotto la routine, una nuova presenza o un po’ di insicurezza apparentemente ingiustificata. Se tenere la sua cassetta sempre pulita, lontano dalla pappa e, in caso di più gatti, fare in modo che ognuno abbia la sua non porta a una soluzione, dovremo sperimentare qualche trucchetto. Una strategia potrebbe essere quella di strofinare un po’ di limone nei luoghi critici, che immediatamente perderanno appeal, e rendere invece riconoscibili i luoghi giusti, cioè la sua lettiera, riportandoli lì ogni volta che vengono colti sul fatto.
7- I NOSTRI AMICI NON GLI PIACCIONO: Si tratta di un po’ di insicurezza
Può capitare. Anche a noi esseri umani non piacciono tutti allo stesso modo. I piccoli felini, a maggior ragione, che vivono sempre con noi e solo con noi, potrebbero non gradire la presenza di estranei e reagire con ansia, paura o un po’ di aggressività. Sono soprattutto le femmine a difendere con veemenza il loro territorio dagli estranei. Gli ospiti scombussolano il ritmo della giornata felina e rubano l’attenzione del padrone. Quindi, che fare? Aiutiamoli con pazienza e amore. Prima dell’arrivo dell’ospite, coccoliamo il nostro micio e giochiamo con lui. Diamogli qualche leccornia anche quando arrivano gli ospiti e con un po’ di tempo andrà tutto a posto. Non aspettiamoci, però, e non chiediamolo neanche al nostro compagno peloso, che sia socievole se non è nella sua indole: quando si metterà nella sua cuccia in tranquillità, lasciamolo in pace.
8- NON RICONOSCE IL COMPAGNO: Solo questione di fiuto
Uno dei nostri mici è stato dal veterinario o in un’altra casa e, improvvisamente, non viene riconosciuto… Capita! I gatti si basano molto sull’esperienza olfattiva più che sulla vista, quindi, se uno dei nostri mici ha un odore nuovo, diverso, dato magari dai disinfettanti utilizzati negli ambulatori veterinari, il misunderstanding può verificarsi. Infatti, capita sovente dopo la sterilizzazione di uno dei nostri amici, quando camminano un po’ storti, ancora sotto l’effetto dell’anestesia, o hanno gli odori strani dell’intervento. In una casa che ospita più gatti, è bene tenere separato per un po’ di tempo dagli altri l’animale che ha subìto un intervento. In ogni caso, accarezziamo a turno tutti i gatti per ripristinare l’odore di gruppo.