
Diversi punti di vista su un Wonderful world
Al MAXXI, riflessione corale sui grandi temi della contemporaneità
Chi fa tappa al MAXXI di Roma ha l’opportunità di immergersi, fino al 12 marzo 2023, in un nuovo percorso espositivo, che include opere della collezione permanente e recenti acquisizioni. Bartolomeo Pietromarchi, direttore di MAXXI arte, con il suo team curatoriale ha messo in piedi un percorso di installazioni di numerosi artisti per raccontare il nostro tempo, i paradossi e le visioni, i drammi e i sogni. Ma è proprio un bel mondo, come recita il titolo What a wonderful world? Pare proprio di no, stando a quel che si percepisce nelle sale che accolgono la mostra. Non mancano però le eccezioni, che ci trascinano in una dimensione trasognante che restituisce una qualche forma di speranza.
SOTTO LA SUPERFICIE. È quanto accade con l’Aquarium di Carsten Höller – che il museo sta per acquisire –, che invita il pubblico a lasciarsi trascinare dal flusso lento e liquido in cui vivono i tanti pesci che popolano questo paesaggio di sogni e visioni che l’artista ha installato consentendo al pubblico di osservare il tutto dal basso verso l’alto. Quindi, a differenza del solito punto di vista con cui noi umani osserviamo i pesci, Höller ci consegna un’esperienza inedita. È un monito, evidentemente, per guidarci alla scoperta di percorsi e racconti nuovi che popolano però il nostro tempo.
Come accade con Thomas Hirschhorn, autore di gigantografie con immagini di incidenti, guerre e altri fatti di cronaca che solitamente vengono in parte pixellate quando vengono trasmesse da telegiornali e siti di informazione giornalistica. L’artista supera questa forma ipocrita di narrazione dei fatti per restituirci la realtà nuda e cruda, con le sue declinazioni cruente, con morti e sangue a vista. Tatiana Trouvé invece ricompone un ordine perduto, mette insieme oggetti dal profilo minimalista, quasi una cosmogonia di un paesaggio urbano ordinato e puro, ancora tutto da decifrare.
SGUARDI DIVERSI. Paolo Ventura con le sue fotografie ci coinvolge per quei corpi travestiti, in cui la dimensione della metamorfosi è un punto necessario per afferrare uno dei caratteri di questo mondo. Franklin Evans, Rosa Barba, Micol Assaël, Ed Atkins, Liliana Moro, Rä di Martino, James Webb, Olaf Nicolai, Jon Rafman e Simon Denny contribuiscono alla mostra con ulteriori sguardi. Così come Rossella Biscotti, che ci promette una visione dalle sfumature politicamente impegnate, attraverso una mappa geopolitica del Mediterraneo, con il desiderio di allontanarsi dalla retorica del romanticismo marinaro troppo spesso abusato.