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DOPO 160 ANNI IL PRESERVATIVO CAMBIA FORMA

I modelli dell’ultima generazione saranno “a fisarmonica” o a ultrasuoni. Non è la prima volta che si tenta di modernizzare il condom. Anni fa uno studioso progettò pure il condom-spray

Ne esistono modelli diversi, per sapore, consistenza, spessore. Colorati, large ed extralarge, in alcuni casi anche di forme differenti, o con rilievi per aumentare il piacere, alcolici, fosforescenti e ritardanti, dedicati alla “prima volta” e latex free, senza lattice, per gli allergici. Il profilattico, nonostante la fantasia, è comunque sempre identico a sé stesso per funzione, struttura e materiale da più di 150 anni. Viene naturale pensare che non ci possano essere molti cambiamenti, se si considera che la sua duplice funzione, proteggere da malattie sessualmente trasmissibili ed evitare gravidanze indesiderate, viene svolta più o meno correttamente (il rischio che ci siano intoppi non è mai zero) e in modo efficace.

La nuova versione è più sicura

Nel 1994 Danny Rasnic, designer esperto di packaging, ha pensato di poter cambiare le cose quando ha scoperto di essere sieropositivo a causa di un preservativo rotto: ha fondato a Los Angeles la società Strata various product design, per analizzare e comprendere i punti deboli del condom e renderlo ancora più sicuro e appetibile. Insieme a Ray Chavez, project manager dell’azienda, Danny Rasnic ha rivoluzionato il design del profilattico: Origami condom, disponibile in commercio in Europa solo dal 2015-2016, è composto da un corpo in silicone a fisarmonica, con lubrificante, che si infila più facilmente senza la necessità di srotolarlo, è più resistente e ha un serbatoio con una valvola di sicurezza che impedisce il re”usso dello sperma verso l’esterno. I test attuali, con autoerotismo o vibratori (non hanno permesso l’uso in coppia del nuovo preservativo per motivi di sicurezza), hanno dato un risultato psicologico inequivocabile: è piacevole da utilizzare e permette quindi di superare la barriera dell’accettazione. Rasnic non è stato l’unico pioniere nella rivoluzione del preservativo, rimasto immutato per secoli a causa di tabù religiosi e ideologici. Nel 2006 ci ha provato un ricercatore tedesco, Jan Vinzenz Krause, che ha inventato un condom liquido ad asciugatura “rapida” da spruzzare sul pene poco prima del rapporto. Benché il profilattico fosse completamente anatomico, la laboriosità dell’applicazione e il tempo di asciugatura (anche tre minuti) hanno vanificato il tentativo. Chissà se Amatore Bolzoni lo ha inserito nella sua collezione di preservativi record con cui nel 2004 entrò nel Guinness dei primati: 2.077 condom acquistati in ogni parte del mondo, compresi quello del 1800 in pelle di pecora o quello “musicale”.

Esiste anche per lei

Se pensiamo alla forte opposizione E medica, giuridica e religiosa del XVIII secolo, è difficile capire come abbia fatto il condom a sopravvivere fino a oggi. Dal 1700 in poi ha comunque conosciuto una rapida crescita di mercato: in Europa e Russia era venduto non solo in farmacia, ma anche in pub o a teatro, mentre in America era appannaggio delle classi benestanti. Ancora oggi, tuttavia, il preservativo è visto come un simbolo della promiscuità sessuale, un elemento di imbarazzo. Non molti sanno che esiste anche un profilattico “per lei”, in Italia ancora poco conosciuto. Si chiama Femidom e si tratta di una guaina in nitrile o poliuretano (come i nuovi preservativi origami) lunga quanto un preservativo maschile, ma più larga. Ha un anello interno per permettere l’inserimento corretto e uno esterno che consente una protezione migliore e ha il vantaggio di stimolare il clitoride. Sfruttando creme e gel spermicidi e microbicidi, qualche anno fa è stato invece messo a punto un sistema a iniezione: una volta spruzzata all’interno della vagina – ma solo se applicata perfettamente – la crema crea una “barriera” . Anche se questo sistema è stato migliorato negli anni dal ricercatore canadese Rabeea Omar, rimane oggi ancora troppo fallace e rischioso. Investire in questa ricerca permetterebbe però di dare maggior potere alle donne, perché rende il condom “invisibile” agli uomini. Il record di invisibilità, per ora, spetta al Giappone: qui, nel 2012, è stato inventato il condom più sottile spesso 0,038 millimetri.


Da quello preistorico al modello a ultrasuoni

Sebbene sia impossibile stabilire esattamente quando sia stato inventato il primo preservativo, alcune tappe della sua diffusione sono certe.

Preistoria

Si usano vari tipi di guaine per il pene: alcune servono a proteggere l’organo in combattimento, dalle punture di insetti, dalle malattie o dall’infiusso di spiriti malvagi; altre, più colorate, servono come amuleti per promuovere la fertilità o come indicatori del rango maschile (come gli astucci penici tribali). Gli studiosi più seri negano l’esistenza di condom o guaine in funzione contraccettiva.

Antico Egitto

Una scultura risalente al 1350 a.C. raffigura un uomo intento a utilizzare uno strumento simile al profilattico. Gli studiosi pensano che siano stati gli antichi Egizi i primi a utilizzare durante i rapporti sessuali preservativi fatti con la vescica o l’intestino di animali, lubri”cati con un po’ d’olio.

Antica Roma

I Romani fabbricano i condom con le budella di capre, pecore e agnelli (foto): in misura unica, sono multi-uso (vengono lavati e utilizzati più volte, “no a quando non si disfano sul più bello, con conseguenze prevedibili). Non sono molto usati: li portano con sé soprattutto i soldati quando “fraternizzano” con le donne locali nelle campagne di guerra: lo scopo non è evitare gravidanze indesiderate, ma proteggersi dalle malattie veneree.

Età moderna

Dal Cinque al Settecento, circolano in Europa preservativi in lino, velluto e seta: grossi e ruvidi, sono dif”cili da in”lare e tendono a srotolarsi dopo pochi secondi, tanto da dover essere “allacciati” con nastrini. Non sono monouso e non hanno alcun potere contraccettivo. William Shakespeare (1564-1616) chiama il preservativo “the Venus glove” (il guanto di Venere), mentre Casanova battezza il suo, in lino, “il cappotto inglese”.

1839-1844

L’americano Charles Goodyear scopre nel 1839 il metodo di vulcanizzare la gomma, rendendola elastica e non soggetta a rotture. Nel 1844 nasce il primo preservativo in gomma (foto) che inizia a essere prodotto industrialmente negli anni Venti del Novecento.

Oggi

Ogni giorno nel mondo sono venduti 12 miliardi di preservativi; ne esistono di anatomici, classici, con spermicida, aromatizzati, profumati, ultraresistenti, anallergici, ritardanti, stimolanti, ultrasottili, colorati, extralubri “cati, commestibili, in lattice, poli-isoprene, poliuretano, di forme varie e di altrettanto varie misure, da XXS a XXL.

Domani

Dopo il preservativo “Origami”, in futuro avremo condom a ultrasuoni: l’équipe del dottor James Tsuruta, della University of North Carolina (Usa), sta sperimentando il potere degli ultrasuoni come anticoncezionale maschile; per il momento, gli esperimenti sono limitati ai topi, ma i risultati sono promettenti: basterà un’irradiazione di ultrasuoni di 10-15 minuti all’apparato genitale maschile per inibire la capacità creativa per sei mesi.

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