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ECCO I PIÙ BRAVI A FARE I GENITORI

Il papà pinguino per covare un uovo rimane senza cibo e a -40 °C per due mesi. Mamma piovra, invece, si lascia morire di stenti per accudire i cuccioli. Lo fanno per avere figli forti e capaci ad affrontare la vita in natura

Lo dicono tutti. Fare il genitore è il mestiere più difficile al mondo. Se concepire un figlio è naturale e senza dubbio piacevole, più impegnativo è crescerlo ed educarlo. Qualche spunto per diventare padri e madri modello lo forniscono gli animali. Per loro è questione di “fitness”. Ma qui lo sport non c’entra nulla. Con il termine fitness i sociobiologi indicano il successo riproduttivo di un individuo. Un traguardo che si misura nella capacità di un essere vivente a mettere al mondo quanti più discendenti possibili, in grado a loro volta di dare alla luce una progenie fertile. Le teorie sull’argomento sono molteplici e affascinanti. Tutte figlie di quella teoria sulla “selezione sessuale” che Charles Darwin intuì a metà dell’800 mentre studiava i meccanismi dell’origine della specie e per la quale il “successo di certi individui sopra altri dello stesso sesso è in relazione alla propagazione delle specie”. Un concetto che ha indotto negli anni evoluzionisti e biologi a cercare di spiegare perché facciamo figli e come mai, nonostante l’elevato dispendio di energie, facciamo di tutto affinché la prole prosperi al meglio. Insomma per farla breve, la domanda è: chi glielo fa fare al pinguino imperatore di sopportare venti gelidi (anche oltre i 150 km/ora) e temperature fino a -40 °C senza svaghi o cibo per due mesi di fila solo per tenere al caldo l’uovo che cova? Per il biologo Richard Dawkins, autore dell’interessante libro Il Gene egoista, del 1976, la necessità di procreare è una conseguenza della tirannia genetica a cui tutti gli esseri viventi sono esposti e che ci induce a procreare per dare la possibilità ai nostri geni di diffondersi e moltiplicarsi. Per dirla alla Dawkins, quindi, quando un genitore sacrifica la propria vita per salvare quella dei figli, in realtà sta agendo nell’interesse dei suoi geni. «È per avvantaggiare i propri geni se il leone uccide i cuccioli che non sono suoi», ci spiega Marco Ferraguti, professore di Evoluzione biologica all’Università statale di Milano. «Così come allo stesso modo è nell’interesse delle scimmie bonobo (e quindi dei loro geni) avere grande rispetto di tutti i piccoli del gruppo famigliare in cui vivono, dal momento che in questi primati i rapporti sessuali sono assai diffusi e promiscui e nessun genitore maschio sa con certezza di chi è padre».

C’è chi ne fa tanti e chi pochi

Teorie a parte, nell’investimento per i figli che gli animali compiono sono due le strategie. O fare come molti invertebrati, ma anche come la maggior parte dei pesci e degli anfibi, e mettere al mondo parecchi figli e poi risparmiare sulle cure a loro prestate (il che vale a dire abbandonarli al loro destino); o, viceversa, comportarsi come la maggior parte degli uccelli e dei mammiferi e generare pochi discendenti, ma investire enormemente nella loro difesa e nella loro educazione. Qual è la tattica vincente? Entrambe, è ovvio. Perché ciascuna di queste è il modo migliore che ogni specie ha acquisito nel corso dell’evoluzione per essere un genitore esemplare in relazione alle proprie facoltà e all’habitat in cui vive. Ecco quindi che anche il destino di noi uomini è quello di occuparci pienamente dei nostri figli. Investire nella loro salute, nella loro educazione e nella loro istruzione è il modo più conveniente che abbiamo per creare una società più sostenibile e (con)vivibile a vantaggio di tutti (geni inclusi). Ciò non toglie che riuscire a destreggiarsi nella giungla delle difficoltà quotidiane sia una sfida impegnativa. E qui la fitness, intesa stavolta però come sport, pare aiuti non poco: perlomeno allenta lo stress.


Cani e gatti sono evoluti grazie al latte materno

Il successo evolutivo dei mammiferi lo si deve anche al latte materno che fornisce energia e anticorpi. Quello del cane ha il 9,8 per cento di grassi, quello del gatto il 5,10. Il contenuto proteico del latte di cani e gatti è di circa l’8 per cento. Tra i latti più nutrienti vi è il latte di megattera, 50 per cento di grassi, e di elefante, 22. Il latte della donna ha 3,64 per cento di grassi e sino a 3 di proteine.


Mamma polpo si lascia morire per i figli

La femmina del polpo gigante (Enteroctopus dolfeini) merita il trofeo di “super mamma”
del mondo animale. La specie già detiene il record per via della taglia: dai 3 ai 6 metri di lunghezza e fino a 50 chili di peso. Ma mamma polpo è difficilmente superabile: dopo l’accoppiamento, cerca una grotta e vi depone le uova, tra le 20mila e le 100mila, appendendole a grappoli al soffitto della tana. Non le abbandonerà nemmeno per cercare di che nutrirsi. Le veglierà costantemente, ventilandole e pulendole per otto mesi sino a quando non si schiudono. Allora mamma polpo con delicati getti d’acqua aiuterà i suoi piccoli a salire in superficie e poi morirà di stenti, mentre i suoi piccoli cresceranno come parte del plancton marino.


Un mestiere che si può imparare

Il primo ministro inglese David Cameron nel 2012 ha dato il via a lezioni di parenting, finalizzate alla formazione di madri e padri. «È nel nostro interesse aiutare i genitori a crescere i figli », dichiara Cameron che guarda al ruolo dei genitori come a un cardine per prevenire problemi e costi sociali. «È ridicolo che si passino ore e ore a imparare a guidare o a usare il computer e quando si ha un figlio si debba improvvisare. Si può e si deve insegnare a essere buoni genitori». Il supporto degli esperti mira a prevenire conflitti familiari e a contenere bullismo, inattività e disoccupazione giovanile. Anche in Italia le difficoltà del genitore sono impressionanti. Lo psichiatra Gustavo Charmet confessa «che sempre più spesso incontra madri che con vergogna ammettono di essere saltuariamente picchiate dalle figlie». Un fenomeno stimato al 10 per cento delle mamme italiane.

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