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LA GRANDE SCIENZATA CHE SI SPOGLIÒ IN UN FILM

Hedy Lamarr divenne famosa perché nel 1933 girò la prima scena di nudo integrale della storia del cinema. Cosa c’entra con la tecnologia? Nel 1942 l’attrice brevettò un sistema per guidare via radio i siluri evitando le intercettazioni

Era così bella che quando entrava in una stanza tutti smettevano di parlare. Dovunque andasse era al centro di tutti gli sguardi. Non credo che qualcuno si preoccupasse di chiedersi se c’era qualcosa dietro la sua bellezza, erano tutti occupati a sbavarle dietro». Così l’attore George Sanders descrive Hedy Lamarr, la diva austriaca che faceva furore nella Hollywood degli anni Trenta e Quaranta. Definita “la donna più bella del cinema”, ebbe un’esistenza in cui amore, arte, musica, guerra e persino scienza diedero corpo a un “film” che pochi sceneggiatori potrebbero mai immaginare di firmare.

Fuga dalla gabbia dorata

Nata nel 1913 a Vienna, Hedwig Eva Maria Kiesler, questo il suo vero nome, aveva iniziato giovanissima la carriera teatrale, ma la vera svolta nella sua vita è legata a un film scandalo che girò, quasi per scherzo, nel 1933 quando aveva solo vent’anni: Estasi. Il regista ceco Gustav Machaty le fa girare la prima scena di nudo integrale nella storia del cinema proiettando la giovanissima star alla ribalta della fama e dell’alta società internazionale. La sua avvenenza fa breccia nel cuore di uno degli uomini più potenti della Germania nazista: l’industriale degli armamenti Fritz Mandl. Diventerà il suo primo marito e sarà importante per il suo futuro di inventrice. Nei quattro anni in cui è sposata con Fritz, ha modo di ascoltare lui e i suoi esperti discutere di nuovi ordigni e di un sistema di controllo via radio dei siluri, ritenuto inutilizzabile perché il nemico avrebbe potuto introdursi nelle frequenze di trasmissione e prendere il controllo dei missili. Il matrimonio dura dal 1933 al 1937, quando Hedwig, anche a causa delle sue origini ebraiche, comincia a pensare a una fuga. Nella primavera del 1937, travestita da cameriera e con le tasche piene di gioielli, scappa a Parigi, e da qui a Londra. Dove avviene l’incontro decisivo per la carriere di attrice, quello con il leggendario produttore americano Louis B. Mayer che le schiude le porte di Hollywood. E le trova un nuovo nome: Hedy Lamarr.

La diva di Hollywood

In pochi anni la nuova stella conquista l’America recitando al fianco di attori come Spencer Tracy, Victor Mature, Bob Hope, Clark Gable e James Stewart. Una dea che, come racconta Edoardo Segantini nel suo libro Hedy Lamarr, la donna gatto, sullo schermo e nella vita era capace di sedurre uomini e donne. Nel 1940, al culmine del successo, la sua “seconda vita” è alle porte. Alla fine dell’estate di quell’anno conosce il musicista George Antheil, un compositore moderno inventore di “macchine musicali”, con le quali suona brani come Ballet mécanique, un balletto animato da 16 pianoforti meccanici sincronizzati suonati dallo stesso compositore. I due fanno amicizia. Un giorno, mentre George l’accompagna al pianoforte, Hedy nota che, nonostante le diverse tonalità, tra i suoni e la voce c’è sempre una sincronizzazione perfetta. Si ricorda del problema di guida dei siluri affrontato da Mandl e pensa di risolverlo con il sistema adottato dal musicista per suonare i 16 pianoforti. «La sua idea», racconterà Antheil, «era così buona che le suggerii di brevettarla e di darla al governo degli Stati Uniti».

Brevetto per siluri e cellulari

L’invenzione brevettata da Hedy Lamarr e George Antheil l’11 agosto 1942, con il numero 2.292.387, è un sistema di trasmissione per guidare via radio i siluri contro i sommergibili evitando le intercettazioni del nemico. Il sistema si basa su un cambio continuo delle frequenze radio, il cosiddetto frequency hopping, cioè salto di frequenza. L’idea consiste nel dotare sia la radio a bordo della nave sia la radio a bordo del siluro di un meccanismo automatico sincronizzato di cambio frequenza basato su rotoli di carta perforati. Le due radio, come i pianoforti del Ballet mécanique, dovranno eseguire lo stesso “spartito” in simultaneità utilizzando 88 frequenze, come lo stesso numero dei tasti del pianoforte. L’invenzione, ripresa su basi tecnologiche nuove dagli ingegneri della Sylvania electronics systems division di Buffalo (New York), avrà un ruolo chiave nella crisi di Cuba del 1962 per la sicurezza delle comunicazioni fra le navi impegnate nel blocco. Ma troverà piena applicazione solo con la nascita della telefonia mobile. Dal Gsm al 3G fino al bluetooth, il meccanismo è sempre lo stesso. I cellulari cambiano continuamente canale, i segnali non si incontrano mai e non ci sono interferenze fra le diverse comunicazioni.


6 mariti, 25 film

Cittadina americana dal 1953, nella sua carriera Hedy ha girato 25 film. Si sposò sei volte ed ebbe tre figli: due dal matrimonio con l’attore inglese John Loder e uno adottato alla fine degli anni Trenta quando era sposata con lo scrittore Gene Markey. Disse in un’intervista: «Con gli uomini sono davvero una peste. Me ne rendo conto, lo so, sono difficile. Non li faccio sentire come una donna secondo loro dovrebbe, grandi e forti. Mi spiace ma ho un mio cervello, ragiono in proprio. Se mi danno un buon motivo per fare o pensare una cosa, lo accetto. Altrimenti discuto, e, se mi fanno arrabbiare, litigo. E comunque alla fine faccio sempre a modo mio».


Esiste perfino il premio Hedy Lamarr

La reputazione di Hedy Lamarr come inventrice cominciò a crescere solo a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, quando le furono attribuiti, l’uno dopo l’altro, il premio Millstar da parte della Lockheed, il Bulbie gnass spirit of achievement award, I’Electronic frontier foundation award, il Chariot award of the Inventors club of America e la Viktor kaplan medal da parte dell’Austria, suo Paese d’origine. In suo onore l’Austria decise anche di celebrare la Giornata dell’inventore alla data del suo compleanno, il 9 novembre. Infine, sempre l’Austria ha indetto dal 2006 un premio annuale, l’Hedy Lamarr prize, destinato alle donne che realizzino particolari invenzioni nel campo della tecnologia delle comunicazioni.

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