
MICHELE, IL CAPO DI TUTTI GLI ANGELI
Il principe degli angeli, colui che sconfigge i demoni, comandante supremo dell’esercito angelico. Ma anche vero custode della fede in dio: ecco Michele, ‘chi come dio’
Parte I
Nella Bibbia sono indicati solo tre Arcangeli, Gabriele, Raffaele e Michele, sui quali peraltro otteniamo poche informazioni che ci consentano di definire un quadro dettagliato dei Loro rapporti con gli uomini. Senza dubbio però, anche se le notizie in nostro possesso non si possono dire particolareggiate, è comunque chiaro che intorno a queste straordinarie creature esistono una devozione e una tradizione ampliatesi nei secoli, trovando nella religiosità popolare una grande affermazione. L’Arcangelo Michele (Mi ka-‘el), cioè ‘Chi come Dio?’ è il terzo degli Angeli che la Bibbia indica con il loro nome (Dn 10,13; Gd 9). Michele è il protettore dei Giudei: “il grande principe, che vigila sui figli del suo popolo” (Dn 11,1) è “l’Angelo di Jahwe” (Zc 3,1-2) che si oppone al potere delle tenebre rappresentate da Satana, difendendo la Chiesa (Ap 12,7-19). Arcangelo significa capo, o principe, degli Angeli. Michele è l’unico Angelo della Bibbia chiamato espressamente Arcangelo (Gdc 9). Inoltre, tenendo conto di alcuni testi della Scrittura (Tb 12,15; Lc 1,19; Ap. 1,4;8,2), si può stabilire che gli Arcangeli possono essere sette, corrispondenti ai sette ricordati anche in alcuni apocrifi, come il Libro di Enoch.
Il culto degli Arcangeli stabilito nel 475 d.C
Il culto dei tre Arcangeli fu riconosciuto ufficialmente dal Concilio Lateranense del 475, mentre nei Concili di Roma del 745 e di Aquisgrana del 798 fu rifiutato quello degli altri quattro Arcangeli noti dalla tradizione apocrifa giudaica; in principio era festeggiato solo San Michele, il 29 settembre, mentre più tardi gli sono stati affiancati Gabriele e Raffaele, rispettivamente celebrati il 24 marzo e il 24 ottobre. L’Arcangelo Michele è stato contrassegnato con i toni del combattente, divenendo il modello dell’Angelo militare, così come testimoniano molte raffigurazioni dell’arte cristiana. Le sue prerogative iconografiche dipendono significativamente dall’Apocalisse, comunemente è rappresentato con le ali, armatura, spada o lancia, mentre schiaccia il demonio.
È anche raffigurato come comandante dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli. Fondamentalmente è la sua funzione di custode della fede, infatti Michele presidia le operazioni di difesa, ma anche di attacco contro i demoni. Inoltre la sua presenza sarà fondamentale anche alla fine dei tempi, quando, come descrive l’Apocalisse, Michele e il suo esercito celeste relegheranno per sempre Satana nelle tenebre, da cui non potrà più risorgere: “Quindi vidi un Angelo discendere dal cielo con in mano una chiave dell’Abisso e una grossa catena. Afferrò il dragone, il serpente antico, quello che è chiamato diavolo o satana, e l’incatenò per mille anni; quindi, gettandolo nell’Abisso, chiuse e vi pose il sigillo, affinché non potesse più sedurre le genti fino al compimento dei mille anni, quando dovrà essere sciolto, ma per breve tempo” (Ap 20,1-3). San Tommaso osservava: «Michele è l’alito dello Spirito Redentore che, alla fine del mondo, combatterà e distruggerà l’Anticristo, come fece Lucifero all’inizio».
A San Michele fu molto devoto l’imperatore Costantino che fece costruire, nei pressi di Costantinopoli il Michaelion, un santuario dedicato a questo Arcangelo considerato il suo protettore e custode, sempre accanto in battaglia. Il culto però non si fermò con questo imperatore, i suoi successori eressero altre chiese a san Michele: nel VI secolo, a Costantinopoli, ne erano già state costruite dieci che nel IX secolo giunsero a trenta.
Così si diffonde il culto per San Michele
A questo Arcangelo furono devoti i Longobardi: motivo di tale attenzione l’aspetto combattente di san Michele, che ben si inquadrava nella tradizione culturale della popolazione pannonica. In Occidente la prima basilica dedicata a san Michele è quella che sorgeva su un’altura al VII miglio della Via Salaria.
A conferma della notevole eco devozionale incontrata da questo Arcangelo, abbiamo la dedica a Michele del fiume Nilo, fatta dai primi cristiani: sulla stessa linea si pone la trasformazione del culto di Odino in culto di San Michele, come è accaduto tra le prime popolazioni tedesche convertite al Cristianesimo; tra la divinità pagana e l’Arcangelo in effetti sono presenti evidenti analogie: entrambi sono raffiguranti come guerrieri impegnati nella lotta contro il male e destinati a far trionfare la giustizia.
Non c’è dubbio: Michele è il ‘capo’
In conclusione San Michele è un Arcangelo ed è il Capo di tutti gli Angeli che rimasero fedeli a Dio. “È lui che, con lo zelo per la gloria di Dio, si unì a tutti i suoi santi Angeli per combattere Lucifero e i suoi seguaci” (Ap 12,7) che, sbalorditi delle perfezioni che Dio aveva messo in essi, si rivoltarono contro di Lui, non vollero sottomettersi ai Suoi ordini, perché non considerarono abbastanza che Dio era l’autore di tutto ciò che c’era di più eccelso in loro, che era un Dio molto più grande di loro e infinitamente più degno di onore e di gloria. Furono davvero ciechi a resistere a san Michele che aveva avuto da Dio l’incarico di illuminarli con le sue ispirazioni e di far capire loro che nulla è paragonabile a Dio e che «a Lui solo – come dice San Paolo – è dovuto tutto l’onore e tutta la gloria nei secoli dei secoli» (1 Tm 1,17).
San Michele, animato da “questo sentimento di fede che gli serviva da scudo” (1 Tm 1,17) contro gli Angeli cattivi, riuscì a sconfiggerli con queste parole: «Chi è come Dio?».
San Giovanni Battista de La Salle, il fondatore dell’istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ci dice: «Onorate questo grande Santo, perché è stato il primo a rendere gloria a Dio e che ha fatto poi glorificare dalle altre creature, e rendetegli l’onore che merita per essere stato sempre unito a Dio. Unitevi a Lui e agli altri Spiriti beati che l’accompagnano in Cielo e considerateli come i modelli di ciò che dovete fare per Dio. Pensate spesso alle parole che li hanno sostenuti nel combattimento contro i diavoli: Chi è simile a Dio? San Michele continua a glorificare Dio tutti i giorni col bene che fa ai cristiani e con le grazie che procura loro. Egli è stato scelto da Dio come Protettore della Chiesa che sostiene e difende da tutti i suoi nemici.
Uniamoci dunque a questo santo Capo delle schiere angeliche per partecipare al suo zelo che vuole salvare noi e tutti i cristiani: abbandoniamoci alle Sue cure premurose, affidiamoci al Suo aiuto e siamo docili alla Sua voce interiore in modo che gli aiuti che, per Suo mezzo, Dio ci offrirà per operare la nostra salvezza, siano efficaci e che da parte nostra non ci siano ostacoli alla loro esecuzione».
Perché dobbiamo onorare San Michele
La Chiesa universale celebra la festa di San Michele Arcangelo il 29 settembre; essa ha istituito questa festa per tre motivi:
- Per onorare questo grande santo, che è il capo degli Angeli;
- Per attirare la sua protezione sulla Chiesa;
- Per impegnarlo a difendere i cristiani dai loro avversari, in particolare dai demoni e dagli eretici, nemici dichiarati della fede. Michele va onorato per 4 motivi:
- Perché in cielo è il principe degli Angeli;
- Perché per primo adorò Dio;
- Per lo zelo mostrato nell’onorare Dio e procurare la sua gloria. Perciò resistette a Lucifero e ai suoi adepti, non appena questi si ribellarono a Lui;
- Per i compiti che esercita, quelli cioè di accogliere le anime non appena abbandonano il corpo per presentarle al giudizio divino. Per onorare san Michele, dobbiamo fare 4 cose:
- Avere per lui una grande stima, perché fu tra tutte le creature ad avere la fortuna di unirsi a Dio, di riconoscerlo e adorarlo;
- Avere una grande fiducia nel suo aiuto;
- Chiedere a Dio, per sua intercessione, lo zelo per onorarlo e glorificarlo, ma anche il coraggio di resistere al demonio;
- Imitare la sua umiltà, che gli procurò la vittoria riportata sui demoni.
Michele che regge l’equilibrio fra cielo e terra ci invita a essere più luminosi, più forti ed equilibrati, a dare più testimonianza di umiltà e di perseveranza nella fede e nelle opere buone. L’Arcangelo Michele combatte 9 vizi e promuove 9 virtù:
- San Michele: l’Angelo umile che combatte la superbia.
- San Michele: L’Angelo benevolo che combatte l’invidia.
- San Michele: L’Angelo generoso che combatte l’avarizia.
- San Michele: L’Angelo temperante che combatte la gola.
- San Michele: L’Angelo puro che combatte la lussuria.
- San Michele: L’Angelo diligente che combatte l’accidia.
- San Michele: L’Angelo mite che combatte l’ira.
- San Michele: L’Angelo coraggioso che combatte la paura.
- San Michele: L’Angelo sincero che combatte la menzogna.
Continua