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PETRA, LA CITTÀ NELLA ROCCIA

«Petra è il più bel luogo della Terra. Ne ho letto una serie infinita di descrizioni, ma queste non riescono assolutamente a darne un’idea. Quindi tu non saprai mai che cosa sia Petra in realtà, a meno che non ci venga di persona». Queste sono le parole di Lawrence d’Arabia, al secolo il colonnello dell’esercito di Sua Maestà Thomas Edward Lawrence, spia, archeologo, scrittore e paladino del nazionalismo arabo di inizio ‘900, parole che pronunciò dopo averla vista

Petra si trova in Giordania, alle soglie del deserto ed è una delle città meglio conservate di tutta l’antichità. Incastonata nella roccia a un’altezza compresa tra gli 800 e i 1400 metri, tra il Golfo di Aqaba e il Mar Morto, si trova nella regione montuosa di Edom, circa 250 chilometri a sud di Amman, la capitale giordana. In antichità era conosciuta come Reqem o Raqmu (che significa “la Variopinta”), lo stesso nome che si ritrova nei leggendari manoscritti di Qumran. L’area è chiamata oggi Wadi Musa, ovvero la Valle di Mosè, a sottolineare il legame di questo luogo antico con le sacre scritture.

UN LUOGO MAGICO

Petra è davvero un luogo unico al mondo. Per raggiungerla bisogna compiere un viaggio attraverso il deserto della Giordania e, quando si arriva, la città non si vede subito: è vicina ma è ben nascosta. I primi riferimenti agli abitanti di Petra si trovano nell’Antico Testamento: si tratta del popolo degli Edomiti, che nell’838 a.C. l’avrebbe abitata. Il loro capostipite era Esaù, figlio di Isacco, nipote diretto di Abramo. Ma i più antichi insediamenti ritrovati risalgono al 7000 a.C. Nel 500 a.C. circa la popolazione nomade dei Nabatei prese il controllo di Petra e la rese un importante polo commerciale. I Nabatei erano un popolo ricco e colto ma la maggior parte dei loro documenti è andata distrutta. Esistono molte teorie sulla provenienza di questo popolo: alcuni sostengono che siano venuti dallo Yemen, altri dalla Penisola Araba, altri ancora che fossero originari di questa regione. Di certo si sa che Petra fu più volte assediata da Greci e Romani ma riuscì sempre a resistere, grazie anche al suo geniale sistema di approvvigionamento e canalizzazione dell’acqua. Si calcola che nel periodo di massimo splendore, Petra raggiunse una popolazione di oltre 20.000 abitanti. Infine, nel 106 d.C. Petra cadde, passando quindi sotto il controllo dell’Impero romano, dopo che gli invasori avevano tagliato i rifornimenti idrici della città. In seguito, durante la Prima crociata, la città fu occupata da Re Baldovino di Boulogne e rimase nelle mani dei cristiani fino al 1187, quando Saladino sconfisse definitivamente i crociati del Regno di Gerusalemme. L’ultimo riferimento a Petra risale al 1276 e si trova nelle cronache del sultano Baibars al-Bunduqdar. Poi, forse a seguito di carestie, la città venne dimenticata per secoli, più esattamente fino al 1812 quando un viaggiatore svizzero, Johann Ludwig Burckhardt, sulla strada che collegava Damasco all’Egitto passando per la Giordania aveva sentito parlare di una città leggendaria, una fortezza incastonata nella roccia dai colori indimenticabili. In questo modo il mondo occidentale venne a conoscenza della sua esistenza. Tutto sommato non era stato difficile “dimenticarla”, proprio a causa della sua posizione.

TESORI DA SCOPRIRE

Petra si trova in una regione desertica e disabitata, per raggiungerla occorre passare per uno stretto canalone lungo circa un chilometro e mezzo e profondo fino a 200 metri le cui rocce, levigate da millenni di erosione, sono un tripudio di colori, una vera e propria opera d’arte naturale unica al mondo. Arrivati all’uscita del canalone appare quasi improvvisamente il cosiddetto Palazzo del Tesoro, il cui nome completo è El-Khazneh al Faroun, ovvero il Tesoro del Faraone, perché fa riferimento a una leggenda secondo la quale un faraone avrebbe nascosto qui le sue ricchezze per evitare che venissero depredate dagli israeliti con i quali era in guerra. Ma l’interno di questo “palazzo” consiste in una semplice stanza quadrata completamente spoglia con annesso un altro piccolo ambiente: non proprio un palazzo insomma. Petra è davvero un unico grande mistero: è da oltre un secolo che gli archeologi sostengono come la meraviglia dell’incredibile città dimenticata sia sotto la superficie, che forse cela una storia ancora tutta da raccontare. Sotto a El-Khazneh, che è il monumento più rappresentativo di tutta Petra, recenti scavi sembrano rivelare che, sepolto dal tempo e dalla sabbia, potrebbe esserci molto altro: luoghi che potrebbero essere la chiave per comprendere la magia di una città «antica quanto la metà del Tempo».

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