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RAFFAELE, IL GUARITORE DI DIO

Lo troviamo nella bibbia intento a sal var e il vecchio tobia, suo figlio e la sua sposa : è l’angelo dell e anime pure, immacolate, che caccia il demonio impotente di fronte a tanta purezza

La toccante storia di Tobia è un gioiello letterario dell’Antico Testamento. Il prologo di questa storia è il dipinto del vecchio Tobia nella sua invariabile rettitudine e nella sua invincibile pazienza attraverso molteplici sofferenze. Spezzata dal dolore, l’anima del vecchio Israelita si eleva verso Dio in un’umile e fervente preghiera. Ora in quel tempo, una ragazza, anch’essa della stirpe di Abramo, Sara, figlia di Raguele, prega il Signore con lacrime per essere liberata da una profonda inquietudine. La preghiera del vecchio e quella della ragazza sono recitate nello stesso tempo dagli Angeli davanti al trono di Dio che si degna di esaudirle. “E l’Angelo del Signore, San Raffaele, è inviato per guarirli entrambi” (Tb.3,25). Raffaele vuol dire ‘Guaritore di Dio’. Come l’Arcangelo compirà la sua missione? Prende le apparenze di un giovane Israelita, Azaria figlio del grande Anania, e si presenta al figlio di Tobia che cerca una guida per un lungo viaggio. I due partono ma quando Tobia rinfresca nell’acqua del Tigri i suoi piedi, un enorme pesce lo aggredisce: «Prendilo per le branchie – dice l’Angelo – e tiralo a te». Il ragazzo obbedisce: «Sventralo – dice l’Angelo – e metti da parte cuore, fegato il fiele che ti serviranno come rimedio». «Dimmi, Azaria, a che può servire quello che abbiamo custodito di questo pesce», e l’Angelo risponde: «Se fai bruciare su carboni un pezzo del cuore, il fumo caccia ogni specie di demoni e il fiele, guarisce gli occhi afflitti dalla cataratta». I due arrivano a Rages dove vive la giovane Sara, figlia di Raguele, ossessionata da un demonio che per sette volte ha ucciso la sera stessa delle nozze i mariti che i suoi genitori le avevano destinato.

Tobia la chiede in sposa: sarà ucciso come gli altri? No, grazie alla castità della sua intenzione, grazie al fumo che esalano il cuore e il fegato del pesce bruciati su dei carboni ardenti. Il demonio non ha potere che sui lussuriosi: san Raffaele lo cattura e lo lega nei deserti dell’Alto Egitto. Questa è la prima guarigione. La seconda ha per oggetto il vecchio Tobia, ormai cieco, che aspetta con ansietà il ritorno del suo benamato figlio. Su indicazione dell’Angelo, il giovane Tobia stende il fiele del pesce sugli occhi di suo padre: il vecchio Tobia recupera la vista. E Raffaele si manifesta. «Io sono l’Angelo Raffaele, uno dei sette che stanno in presenza di Dio».

Raffaele è l’Arcangelo della purezza

L’Arcangelo san Raffaele ci appare come l’Angelo della purezza, l’Angelo dei cuori vergini e delle unioni caste. Calmando le passioni nelle anime, Egli si mostra veramente il Guaritore di Dio. Come credere che quest’Arcangelo non eserciti il Suo misericordioso ufficio nella Chiesa stessa? Senza dubbio Egli l’esercita più segretamente forse, ma più efficacemente ancora che sotto l’Antica Legge. La famiglia di Tobia è il simbolo della Chiesa: san Raffaele vi continua spiritualmente gli effetti del suo intervento potente. Egli rompe i malefici del demonio impuro, gli impedisce di nuocere ai veri figli di Abramo, favorisce la santità del matrimonio, protegge il pudore delle vergini e costituisce la loro unione con Gesù. Egli guarisce gli occhi dei ciechi e illumina le anime di chiarezza profetica.

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