
SPAZZOLA E PETTINE! ABITUARLO E RISOLVERE EVENTUALI PROBLEMI
Esseri spazzolati e manipolati può essere piacevole oppure davvero fastidioso per il nostro amico e, per quanto possa sembrare strano, entrambe le possibilità dipendono principalmente da noi
Pensiamo a quanti problemi possiamo evitare con una bella spazzolata al nostro cane: scovare ed eliminare pericolose spighe e altri corpi estranei, insetti, sporcizia eccetera, e anche scoprire se per caso il nostro amico non sia stato infestato da parassiti come pulci o zecche. Solo che a volte i cani non amano o addirittura temono spazzola e pettine… Per evitare problemi, quindi, dobbiamo osservare alcune regole di buon senso, evitando di agire in modo approssimativo o indeciso. Andiamo a scoprire di cosa si tratta, sarà vantaggioso per tutti.
Una banalità? In realtà è una cosa seria
A prima vista, spazzolare il mantello del nostro cane può sembrare un gesto di rilevanza relativa, legato perlopiù all’igiene, aspetto peraltro importante, ma non certo qualcosa di complesso. Invece, essere manipolati e spazzolati non è naturale per i cani e se non gli consentiamo di abituarsi a questa pratica nei tempi e nei modi corretti potremmo scoprire quanto possa diventare complicato quel gesto apparentemente tanto ovvio, dal nostro punto di vista. Ecco perché ne parliamo in un contesto di “educazione” del cane: perché è esattamente di questo che si tratta. Analizziamo insieme la cosa e scopriamo come ottenere la piena collaborazione del nostro amico in questa procedura importante, prima partendo dalla condizione più favorevole, cioè il cucciolo, e poi esaminando anche i problemi che possono avere cani già grandi o comunque vittima di un approccio errato alle tecniche di manipolazione invasiva, tra cui rientra anche la spazzolatura.
Con il cucciolo. Proseguiamo le cure materne
Il miglior modo per garantirsi un successo nelle pratiche di spazzolatura consiste nell’introdurre questa abitudine fin dai primi giorni in cui il cane entra a far parte della nostra famiglia. Infatti, i cuccioli di otto-dieci settimane, trovandosi in quella particolare fase di sviluppo denominata “periodo sensibile”, si mostrano più inclini ad accogliere le novità con una buona dose di curiosa accettazione. Per loro è quasi naturale accettare di essere accarezzati, manipolati e, perciò, anche spazzolati su tutto il corpo: possono considerare tutto questo come una prosecuzione delle cure della madre e del contatto con i fratelli. Per questa ragione, conviene scegliere e mantenere un preciso orario della giornata dedicato alla “cura della prole”, rispettando i ritmi del nostro piccolo amico, cioè l’alternanza tra veglia e sonno, e scegliendo quei momenti cui il cucciolo è particolarmente disponibile a ricevere le coccole.
Quando spazzolarlo, costruire buone abitudini
Dopo una passeggiata e dopo avergli dato la pappa, attendiamo l’effetto soporifero del pasto, che non tarderà a manifestarsi, inducendo il piccolo a sdraiarsi, magari vicino a noi. Il rallentamento del metabolismo e il soddisfacimento delle esigenze di “sopravvivenza” ci vengono in aiuto per dare inizio al contatto diretto: un cucciolo appagato e contento è più disponibile. Tuttavia, non dobbiamo eccedere nei tempi e nei modi, per cui facciamo sì che la spazzolatura sia breve e poco “invasiva”. Con il passare delle settimane, la manipolazione su tutto il corpo diventerà una piacevole abitudine per il nostro giovane cane, quasi un massaggio che lo accompagna verso il sonno profondo. Questo ci permette di evitare di bloccare fisicamente il piccolo o di usare atteggiamenti di prepotenza, che sono sempre controproducenti. Inoltre, la predisposizione ad accettare le novità è più forte in questa fase della vita del cane, perciò costruire con attenzione le abitudini migliori ci ripagherà ampiamente nel corso della vita del nostro amico.
Se è infastidito… A volte le cause sono esterne
Con il passare del tempo e secondo la sensibilità di ciascun cane, potremo arrivare a spazzolare su tutto il corpo senza preoccuparci troppo di quali aree tocchiamo, perché lo abbiamo abituato correttamente. Però, nonostante il nostro buon lavoro, può anche capitare che il cane mostri un’improvvisa ritrosia al contatto, magari perché stiamo toccando aree delicate, come il ventre o l’interno coscia. Se succede è meglio fermarsi, ignorando la temporanea preoccupazione. Poco dopo ricominceremo a spazzolare ripartendo dalle parti del corpo meno sensibili. Ma se il cane si mostra nuovamente infastidito, smettiamo dopo aver solamente sfiorato il nostro amico nelle parti meno sensibili. Il giorno seguente, dopo aver fatto sfogare bene il cane allo scopo di creare relax e appagamento, proviamo di nuovo a spazzolarlo, meglio se in un luogo differente da quello in cui era emersa la “crisi”. Non capita di frequente che il cane rifiuti la spazzola, se abbiamo lavorato bene in precedenza, ma può succedere, magari per ragioni indotte da fattori che non cogliamo, per esempio un malessere passeggero: i cani non parlano…
Evviva la spazzola! Creiamo un’associazione gratificante
Per far sì che il cane, di qualsiasi età, accetti di essere spazzolato senza problemi, possiamo associare il suo impiego a conseguenze appaganti. Con un bel sacchetto di bocconcini appetitosi a portata di mano e la spazzola nell’altra, alterniamo spazzolate e “premi”: la spazzola stessa diventerà così il segnale che annuncia l’arrivo di qualcosa di buono e facilmente riusciremo a toelettare il cane nelle diverse aree del corpo senza che mostri alcuna ritrosia. È importante, almeno nelle prime fasi, tenere i bocconi in una mano e la spazzola nell’altra, così da ridurre il tempo tra il contatto con il pelo e il boccone rilasciato. Se il cane è particolarmente refrattario, possiamo spazzolarlo addirittura mentre sta masticando, evitando così possibili risposte di rifiuto. Per facilitare ancora di più le cose, possiamo approfittare dei momenti di totale rilassamento del nostro amico, quando si sdraia tranquillamente sul pavimento o sul divano. Perché tutto ciò sia efficace, è opportuno dedicarci alla cura del pelo per un certo numero di minuti ogni giorno, anche nei casi in cui la reale pulizia non sia necessaria.
Sfruttiamo la sua predisposizione alla routine
Il cane è una creatura molto abitudinaria, lo sappiamo, quindi possiamo sfruttare questa sua predisposizione per stabilire una precisa routine, una sorta di programma di toelettatura che avrà sempre i medesimi passaggi, diventando così parte della normalità. Innanzitutto, colleghiamo la spazzolatura con una parola specifica che servirà da segnale. In questo modo, il nostro amico capirà subito cosa sta per accadere e si metterà nelle migliori condizioni per accettarlo. Non dimentichiamoci, inoltre, di premiarlo con i suoi bocconi preferiti tra una spazzolata e l’altra, con ritmi via via decrescenti.
In caso di vera paura: Non iniziamo con la spazzola
Purtroppo ci sono anche cani che hanno imparato a temere la spazzola e qualsiasi altro tipo di manipolazione, perché hanno vissuto queste esperienze in modo traumatico. Può succedere con i cani adottati in età adulta, magari relegati in passato in strutture di ricovero, oppure che non sono stati abituati a essere manipolati o lo sono stati in modo brusco. In questi casi, il primo passo consiste nell’infondere la giusta fiducia, tanto in noi quanto nello strumento che intendiamo utilizzare. Meglio non impiegare subito la spazzola ma far accettare al cane il contatto con il pelo attraverso oggetti meno invadenti: un pezzo di stoffa morbido, per esempio, da usare mentre siamo in passeggiata, magari, o nei momenti in cui il cane è maggiormente rilassato; accarezziamolo nelle diverse parti del corpo, facendo scorrere con leggerezza le nostre mani o la pezzuola. Nel momento in cui il cane mostra di non avere più paura, possiamo cominciare a usare la spazzola, alternandola all’inizio agli strumenti che abbiamo già utilizzato in precedenza e che accetta bene. E non dimentichiamo di iniziare anche a “premiare” ogni suo progresso con lodi e bocconi molto gustosi.