
TEMPLARI IN SCOZIA
Numerose leggende collegano i Cavalieri Templari alla Scozia, dove sarebbero fuggiti dopo l’arresto, ma sulle tracce lasciate nel Paese ancora si discute. Gli autori hanno fatto visita alla località scozzese di Kilmartin, rilevando le testimonianze del loro passaggio sulle pietre di numerose steli funebri, ricche di simboli arcane
Esistono numerose leggende rispetto alla fuga dei Templari, dopo la loro persecuzione da parte di Filippo il Bello, sulle coste della Scozia. Si dice addirittura che l’intera flotta sia fuggita poco prima della cattura dal porto templare di La Rochelle in Francia, riparando presumibilmente anche in Scozia. Quattro sono le ipotesi di fuga dei Templari (probabilmente tutte via mare e via terra): Scozia, Portogallo, Svizzera e Americhe. Sta di fatto che oltre 1000 Cavalieri non furono arrestati (per non parlare delle figure di contorno come stallieri, laici ecc.) e di loro si persero le tracce. La Scozia rappresentava un ottimo rifugio per i Templari, regione sotto un regnante scomunicato dalla Chiesa, Robert Bruce, e in lotta con gli Inglesi, luogo sicuro quindi che non avrebbe seguito le leggi e gli editti, compresi quindi quelli legati alla cattura dei membri dell’Ordine.
Una terra per la fuga
Esistono tracce di documenti che parlano di misteriosi Cavalieri dal Bianco Mantello nelle file delle armate Scozzesi contro quelle inglesi nella vittoriosa battaglia di Bannockburn, che vedeva sulla carta gli Scozzesi svantaggiati (in forte inferiorità numerica e di equipaggiamenti) che fu determinante per l’indipendenza della Scozia. Anzi alcuni studiosi indicano che la presenza di questi Cavalieri fu decisiva per l’esito della battaglia, che organizzarono il contrattacco e ressero l’urto dei pesanti cavalieri inglesi. Secondo il desiderio di Robert Bruce, il suo cuore avrebbe dovuto essere sepolto a Gerusalemme nella Chiesa del Santo Sepolcro. Nel 1330 almeno 5 cavalieri si imbarcarono per eseguire il desiderio di Robert. Durante il viaggio la comitiva venne bloccata da una crociata. Secondo la leggenda, Sir Douglas, uno dei cavalieri, portò il cuore in battaglia come talismano. È certo che il cuore venne riportato in Scozia e sepolto nell’abbazia di Melrose. Interessante questo desiderio del reale di Scozia, se lo connettiamo alla leggenda dei Cavalieri Templari nella sua terra. Possiamo annotare una particolarità storica connessa a date e rispettivi eventi:
- 1312 Ordine medievale di Cavalieri Templari soppresso e possibile fuga in Scozia di gran parte dell’Ordine
- 1314 Forze scozzesi sotto Robert Bruce vittoriose nella battaglia di Bannockburn
- 1316 Edward Bruce incoronato re d’Irlanda
- 1318 Ultimo baluardo inglese in Scozia, Berwick-on-Tweed, ripreso dagli scozzesi
Non si può non notare che, dopo lunghi periodi di stallo della lotta tra Scozzesi e Inglesi, improvvisamente, dalla data di soppressione dell’Ordine Templare le vicende scozzesi prendono una piega ben diversa. Nonostante queste leggende, in realtà però non sembravano esistere di fatto delle prove più tangibili e materiali, soprattutto architettoniche, del soggiorno dei Templari in Scozia, a parte la mirabile chiesa di Rosslyn che appare essere l’unica traccia oggettiva degna di nota. Altri indizi rispetto ai Cavalieri Templari sono molto evanescenti, come la Chiesa rotonda di Orfhir sulle Orcadi, di dubbia attribuzione. Ci è sembrato molto strano che una così imponente ed eccellente possibile presenza dei Cavalieri Templari in Scozia (che doveva anche essere numericamente importante) non avesse lasciato maggiori evidenze. Nel nostro ultimo viaggio in terra scozzese ci eravamo quindi riproposti di tenere gli occhi bene aperti per verificare di persona se fosse possibile rintracciare qualche elemento in più di una possibile permanenza dei Templari in Scozia. Sincronicamente, come spesso succede quando si chiama fortemente con desiderio allineato un evento, qualcosa accadde. All’interno di un piccolo museo scozzese sulle pietre runiche antiche trovammo una annotazione, secondo cui in un luogo, a Kilmartin, era sopravvissuta a lungo una tradizione di scalpellini che realizzavano pietre tombali in particolare per cavalieri. La nota sembrava interessante. La stessa titolazione del nome del luogo a San Martino (Kilmartin), monaco guerriero, santo caro ai Templari, era già molto sospetta. Guardando poi sulla cartina dove era situato questo sito, notammo che anche tutta la zona era cosparsa di nomi che frequentemente vengono trovati in luoghi che sono affini ai Templari KilMicheal, (San Michele) per esempio, altro monaco guerriero. La toponomastica può aiutare fortemente in queste indagini, perché la persistenza di un nome di un luogo è forte e spesso i nomi di villaggi, contrade ecc. possono contenere informazioni interessanti se si conosce il significato di ciò. Urgeva una visita sul posto, anche perché pochissime notizie erano reperibili, nessun depliant, nessun volantino, nessuna pubblicità, proprio niente di niente. Girato il camper, fido mezzo che ci accompagna e ci facilita in queste peregrinazioni e ricerche storiche, e percorso un tratto non indifferente di strada, arrivammo a Kilmartin, viaggiando attraverso una lunga penisola di rara bellezza che porta al villaggio. Scoprimmo dopo che i Beatles dedicarono una canzone che esaltava la bellezza di questi luoghi. Colori continuamente cangianti tra il verde dei campi e il blu dell’oceano. L’intera zona era punteggiata da costruzioni megalitiche antichissime, segno che nel luogo risiedeva una energia potente e i Templari spesso frequentavano zone di questo genere.
Tombe di Cavalieri
Kilmartin occupa un posto particolarmente importante nella storia della regione, è un villaggio che si trova arroccato su una collina di roccia, a capo di un’ampia valle verde che si snoda tra le montagne circostanti. Siamo nella penisola del Kintyre nella regione dell’Argyll. L’area nei dintorni di Kilmartin è ricca di siti storici, molti dei quali megalitici, per un arco temporale di più di 13000 anni, circa 350 siti in un raggio di 10 chilometri dal villaggio, di cui 150 di origine preistorica megalitica. Questa straordinaria concentrazione e la diversità dei monumenti distingue Kilmartin Glen come una zona di grande importanza archeologica ed energetica. A Kilmartin Glen i primi antenati sono venuti subito dopo l’ultima glaciazione, primi cacciatori-raccoglitori del Neolitico in arrivo circa 10.000 anni fa, con le loro barche di pelle, di cui esistono alcuni esemplari nel museo della cittadina. Poi, oltre circa 5.000 anni fa, monumenti di pietra cominciano a punteggiare il paesaggio. I più recenti studi sul DNA effettuati indicano che ogni nuova ondata di immigrazione non ha soppiantato le precedenti occupanti della terra, bensì ha assorbito la popolazione locale nella nuova cultura dominante. Dobbiamo ricordare che il mare era la vecchia via di comunicazione e Kilmartin Glen è di fatto un prolungamento sull’oceano ed era direttamente sulla rotta tra la costa irlandese e Iona, al centro della missione di San Columba nel VI secolo. L’abate Sinneill, che aveva studiato nel monastero di Clonard con Columba di Iona accolse San Colombano, anch’egli irlandese, nel monastero di Clinish Island (Cluane Inis, in gaelico), quel Santo che morì poi in Italia presso Bobbio nella Val Trebbia dopo aver fondato sul luogo il famoso Monastero, che fino all’anno 1000 fu il sito ecclesiastico a possedere la più importante biblioteca di codici miniati, più ancora di Roma stessa. Bobbio e la Val Trebbia sono tra i nostri luoghi energetici preferiti ed è stato interessante trovare un sottile filo rosso che univa le nostre peregrinazioni. Appena giunti nel villaggio di Kilmartin ci accolse una chiesa fortificata mono-abside, tipica architettura templare che indicava che sembravamo essere proprio sulla strada giusta. In queste chiese templari il campanile viene sostituito da una torre di guardia merlata. La chiesa ha subito rimaneggiamenti e restauri nei secoli, ma ha conservato la tipica fattura templare. Tale modalità di costruzione delle chiese è proprio legata particolarmente ai Templari, come se ne possono trovare altre per esempio a Montsaunes o a Santa Maria de la Mer dove la Chiesa è metà luogo di culto e metà fortezza, come è specifico dei Monaci Guerrieri. Parcheggiammo al volo perché sentivamo che qualcosa di interessante ci stava aspettando. A bene vedere non è strano trovare tracce dei Templari proprio su queste coste, perché questa era l’unica rotta libera, attraverso lo stretto del Jura passando all’esterno dell’Irlanda, dal controllo dei mari da parte della flotta Inglese, che aderiva all’arresto dei Templari. Peraltro le rotte commerciali del tempo (come testimoniano numerosi toponimi con suffisso Temple sulla costa nord dell’Irlanda), transitavano proprio da La Rochelle, il maggiore porto templare, circumnavigando la parte nord-occidentale dell’Irlanda e approdando proprio in vicinanza di Kilmartin nella penisola del Kintyre. Intorno alla Chiesa di Kilmartin , come è uso da quelle parti, si trova un cimitero pieno di tombe. Ma qui la sorpresa. Non erano semplici tombe di abitanti del luogo, ma centinaia e centinaia di Tombe di Cavalieri con tipica fattezza templare. Alcune così consunte da non riuscire più a capire i simboli incisi, altre invece meglio conservate e addirittura protette all’interno di una piccola costruzione. Non potevamo credere ai nostri occhi. Tombe di Cavalieri a perdita d’occhio, proprio in uno dei luoghi di possibile sbarco delle rotte Templari dalla Francia.
Simboli del Tempio
Nelle pietre tombali continuavano a comparire simboli cari ai Templari, che avevamo già notato in altri luoghi e che sono molto noti come riferimenti dell’Ordine: Albero della Vita, Nodo di Salomone, il teschio dalle ossa incrociate, fiore della Vita, i nove punti e soprattutto la Spada posta verticalmente. Ci appassionammo per un intero giorno a girovagare per il cimitero dei cavalieri, a osservare tutti i simboli che richiamavano i Templari e le simbologie conseguenti massoniche. Già infatti dal XVIII sec. diversi autori suggeriscono che l’origine della massoneria andrebbe cercata nei Templari. Secondo le teorie di questi studiosi, tale confraternita di monaci-guerrieri fondata nel 1118 sarebbe rimasta chiusa per 9 anni nel tempio dei Giudei e, dopo una rapida espansione in tutta Europa, sarebbe stata responsabile del finanziamento di gran parte delle cattedrali gotiche. Per caso il movimento massonico prese le mosse dai Templari? Il celebre scrittore Robert Graves ne deduce che la massoneria fu introdotta in Europa, più precisamente in Scozia, sotto le spoglie di una confraternita di artigiani grazie ai Templari. All’interno del cimitero erano presenti anche parecchie simbologie riconducibili alla confraternita degli artigiani: forbici di fattura antica, tenaglie, coltelli. E questo sospetto divenne quasi una certezza quando scoprimmo in un angolo due steli istoriate con simboli inequivocabili. Queste steli riportavano simbologie fortemente templari che avevamo incontrato in molte chiese templari sopravvissute e, in particolare, quella di Montsaunes in Francia e nelle colonne della Chiesa Templare di Metz, ma anche a San Bevignate in Italia. Ma l’aspetto eclatante è che le steli riportano la data del 1712 e 1707, cioè ben 400 anni dopo la ipotetica soppressione dell’Ordine, nel periodo in cui venne fondata la Framassoneria Scozzese. In una delle steli è riportato un simbolo del Clan Campbell, che fu uno dei clan più agguerriti nel sostegno di re Roberto I di Scozia e beneficiò di questa scelta con l’ottenimento di terre, titoli e ottimi matrimoni. Membri del Clan dei Campbell avevano combattuto nelle Crociate a fianco dei Templari e alcuni dei combattenti dei Clan si distinsero sul campo di battaglia, tanto da essere nominati Cavalieri di Rodi. I membri del clan vennero anche chiamati a combattere per i Bruce contro gli inglesi nella già citata Battaglia di Bannockburn nel 1314. La particolarità è che il Clan Campbell della zona dell’Argyll (che comprende la zona di Kilmartin) sembra diventare improvvisamente molto potente in concomitanza con la chiusura dell’Ordine dei Templari, come se forze nuove fossero confluite nel Clan, che aveva così attivamente e con successo poi sostenuto Robert Bruce. Si crea quindi una filiera storica tra i Templari, il Clan dei Campbell e il primo re di Scozia. Scoprimmo anche poi che quello non era l’unico sito dei dintorni e che, a poca distanza, di nuovo si potevano trovare ulteriori evidenze templari. Abbiamo anche ritrovato traccia che nei secoli numerosi personaggi peculiari del Clan Campbell venivano a farsi seppellire proprio a Kilmartin. Il secondo luogo che visitammo fu la Chiesa di Kilmory, costruita con pietre più chiare e scure, a strisce, anche quello tipico delle costruzioni templari. La chiesa ormai senza tetto è diventata la sede del piccolo museo delle lapidi. Anche lì di nuovo steli piene di simboli e di richiami ai Templari. E i ritrovamenti continuavano anche a Kilberry, sempre lì vicino, dove trovammo anche una vecchia foto di come erano originariamente disposte nel bosco le sepolture. Tutti quei luoghi pullulano di aspetti archeologici importanti, partendo dalla preistoria. L’area compresa è disseminata di pietre erette, menhir, Cairns, incisioni rupestri, e tutti gli altri simboli e gli artefatti lasciati qui dagli antichi a testimoniare che questo è un luogo particolare, cui i Templari non si sono voluti sottrarre. Basti dire che proprio a pochi chilometri da Kilmartin c’è il Forte di Dunadd risalente all’età del ferro, una fortificazione naturale che domina la campagna circostante, dove giuravano fedeltà i Re di Dalriada, ponendo ritualmente il piede in un incavo della roccia che ancora esiste. Per quanto ci riguarda il nostro sospetto che dovevano esserci maggiori rilevanze della presenza Templare in Scozia era pienamente confermato. Il luogo merita un viaggio, sia per le spettacolari vedute, sia per le rilevanze storiche e preistoriche, sia per le tombe dei Cavalieri, nella speranza che altri ricercatori compiano nella zona altre interessanti scoperte.
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